ilgiornaledelsud.com

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

Macerata Racconta alle battute finali tra racconti, grammatica ed errorismo

Battute finali per Macerata Racconta, il festival letterario che domani, domenica 5 maggio, chiuderà i
battenti presentando gli ultimi ospiti della 14^ edizione dedicata al tema “Gli errori”.
Il calendario degli appuntamenti prenderà il via alle 12, alla Galleria degli Antichi forni dove Loredana
Lipperini presenterà al pubblico Valeria Parrella – scrittrice italiana che ha esordito nel 2003 con una
raccolta di sei racconti intitolati “Mosca più balena” edita dalla casa editrice Minimum Fax con la quale
ha vinto il Premio Campiello Opera Prima – e il suo ultimo lavoro “Piccoli miracoli e altri
tradimenti”.
Libro dove Valeria Parrella torna alla forma breve che l’ha vista esordire e di cui è amatissima maestra.
“Stavo pensando qualcosa tipo ‘il parquet fa più lanugine del pavimento di mattonelle’ e invece dissi:
‘Ti amo’ “. “La misura del racconto è un piccolo miracolo, un luogo della letteratura dove ‘piccolo’ non
diminuisce la quantità del miracolo ma la rende esatta. In questo libro di racconti, scritto da una lettrice
di racconti, poi, ci sono altri piccoli miracoli, storie inventate e raccolte all’incrocio tra l’umano e il
divino, in quel punto della strada, cioè, in cui le storie quotidiane appaiono eroiche, quelle eroiche sono
naturali e il destino non è altro che una delle possibili variazioni del caso. Lì, a guardare bene, c’è un
pantheon in attesa di essere colto: nelle città, nei bar, sulla spiaggia, tra le lenzuola e durante una partita
di tennis. A svelare l’intersezione basta un tradimento, subìto o inferto, da sé e dall’altro; tradisce chi
non riesce o non vuole aderire alle circostanze. Qui nessuno sta dove dovrebbe stare” (Valeria Parrella).
Tradimenti che sono essi stessi miracoli, occasioni per fermarci un momento e cogliere l’opportunità di
sfuggire a noi stessi oppure di esserlo più che mai, perché nessun modello narrativo come il racconto è
in grado di regalarci illuminazioni, e nessuno ci riesce come Valeria Parrella.
Attenzione puntata anche sull’incontro fissato per le 18.30 al Teatro della Filarmonica con Vera Gheno

  • punto di riferimento per un corretto uso del linguaggio specialmente nel web, è una sociolinguista e
    autrice italiana, specializzata in comunicazione digitale – che nel corso dell’incontro, valido come
    formazione per insegnanti ed educatori e come credito formativo per avvocati, presenterà
    “Grammamanti”.
    Le parole sono centrali nelle nostre vite e dischiudono infinite opportunità. Per questo dovremmo
    instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura. Perché le parole ci
    permettono di vivere meglio e ci danno la possibilità di cambiare il mondo. Chi può definirsi
    grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e cosí comprende di doverla lasciare
    libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni
    giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di
    certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia
    grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le
    parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta
    di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono,
    ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna
    Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere

il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua,
apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire
la società migliore che vorremmo.
Nel pomeriggio, alle 17, sempre agli Antichi forni Francesco Rapaccioni introdurrà Giulia Corsalini e
il suo libro “La condizione della memoria”. Una vita che affiora da un ricordo portando con sé i suoi
drammi sepolti e la promessa che tutto ciò che è esistito e dimenticato può esserci un giorno restituito.
Sempre alle 17, alla Bottega del Libro, attività per bambini e bambine, età 6 anni, “Storie tutte
sbagliate. Giochiamo ad inventare storie strampalate”.

Alle 17.30 al cine teatro Italia torna la Dozzina del Premio Strega 2024, tour ufficiale, unica tappa
nelle Marche, incontro con i 12 candidati della LXXVIII edizione del più importante premio letterario
italiano. parteciperanno dunque Sonia Aggio, Adrian Bravi, Paolo di Paolo, Donatella Di
Pietrantonio, Tommaso Giartosio, Antonella Lattanzi, Valentina Mira, Melissa Panarello, Daniele
Rielli, Raffaella Romagnolo, Chiara Valerio e Dario Voltolini.
Per Macerata Racconta gran finale con Alessandro Bergonzoni che alle 21.15 al Cinema Italia sarà
protagonista di “Sviste Abagli e Strafalconi: quali differenze?” (L’errorismo nel mondo
contemporaneo), “una delle menti più sorprendenti e originali del teatro italiano in una lectio inedita
sull’errore”.

Alessandro Bergonzoni: poliedrico artista, autore e attore teatrale. Sperimentatore linguistico ed
esploratore del comico, è una delle menti più originali dello spettacolo italiano. Ha scritto e interpretato
15 spettacoli, con i quali ha vinto i principali premi italiani, tra cui il Premio UBU nel 2009. Da anni
scrive per «il Venerdì di Repubblica» e «Robinson» la rubrica Aprimi Cielo. Dal 2005 espone in gallerie
e musei italiani la sua produzione artistica, creando anche performance site-specific. Tra i suoi libri
ricordiamo: Le Balene restino sedute (Palma D’Oro 1990 a Bordighera), Opplero. Storia di un salto,
pubblicato nel 1999 poi divenuto uno spettacolo dal titolo Grilli, cicalle ed altri erorri. Tra gli altri suoi
libri ricordiamo Non ardo dal desiderio di diventare uomo finchè posso essere anche donna bambino
animale o cosa (2005); Bastasse grondare (2009) e la raccolta poetica L’amorte (2014). Al percorso
artistico unisce un interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia e al mondo carcerario. Al
cinema ha partecipato al Pinocchio di Roberto Benigni e al Quijote di Mimmo Paladino. Ha collaborato
con Radio2 e Radio3 Rai e con le principali testate giornalistiche.

Nessun Commento

Sia i commenti che i trackback sono disabilitati.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Spiacente, i commenti sono chiusi.