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Liste d’attesa… l’attesa infinita. L’ennesima denuncia di un cittadino leccese

Lo “Sportello dei Diritti”: Servizio Sanitario Nazionale a rotoli ma al Sud si è superato ogni limite. Che ci aspetterà se entrerà in vigore l’”Autonomia Differenziata”?

Quotidianamente giungono allo “Sportello dei Diritti”, denunce sulle “liste d’attesa” nella sanità pubblica. Un cancro, non più e non solo nel senso letteralmente del termine, perché alla fine ne va davvero della salute del singolo cittadino poiché ogni giorno di ritardo nella diagnosi o nelle cure necessarie può rappresentare la scriminante tra la vita e la morte o un fine vita migliore o peggiore. Nel caso segnalatoci da un leccese non parliamo di un fatto che riguarda un imminente rischio per il paziente, ma di ciò che può accadere nell’ordinario a chiunque provi a prenotare una visita di chirurgia plastica presso l’ASL di Lecce.

E le parole, la descrizione delle circostanze e degli interrogativi che si pone il cittadino è eloquente e merita di essere condivisa:

“a metà gennaio ho richiesto al CUP di Lecce la prenotazione per una visita di chirurgia plastica e mi è stato comunicato che la lista per tali prenotazioni era già chiusa per tutto il 2024 e per tutta la provincia e però, è stato aggiunto doverosamente che la stessa visita potevo ottenerla il giorno dopo, a mezzo ALPI , al costo di 205.00 euro. Cose già sentite , si dirà ma in questo caso mi sembra che c’è di più e che va denunciato:

Se è vero che in quindici giornisi è esaurita la lista di prenotazioni per tutto l’anno, quante visite sono sate programmate per lo stesso periodo ?

E’ possibile che in 15 giorni le persone che hanno prenotato tale visita siano state tante da esurire la lista?

La direzione sanitaria ha sotto controllo tale situazione e, soprattutto, con quali criteri ha programmato il numero di visite quotidiane tra tutti i chirurghi plastici della provincia?

In assenza di accesso agli atti è possibile procedere con una denuncia alla Procura della Repubblica contro la ASL di Lecce come, peraltro, si sta fecendo in altre città con il sostegno di Comitati e Associazioni e con ottimi risultati ?

Tanto ho ritenuto di fare, sperando di dare voce alle continue violazioni dei diritti dei cittadini e resto a disposizione per altro ed eventuale.

Grazie per quello che farete.”

Si dirà che sono fatti noti e interrogativi che anche noi ci poniamo da anni, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma per l’ennesima volta riteniamo utile rendere pubblici e rilanciare perché è necessario che la politica ne prenda atto immediatamente in quanto se ciò accade adesso qui al Sud con l’attuale legislazione concorrente in materia di Sanità Pubblica, figuriamoci se verrà attuata la cosiddetta “Autonomia Differenziata” che cosa potrà succedere.

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