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Con il convegno “In nome di Carmen” focus sulla violenza di genere

Violenza di genere, valutazione del rischio e strategie di protezionesono stati i tre punti cardine attorno a cui si è dibattuto e ci si è confrontati ieri pomeriggio, nell’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti, nel corso del convegno organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità nell’ambito del progetto “Guardami negli occhi” che da tre anni viene promosso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un progetto che nel 2023 ha visto al centro la figura di Carmen, la popolare protagonista della celebre opera di Bizet.

A dare il via alla giornata di studi, sono stati i saluti istituzionali introdotti dal vice sindaco e assessore alle Pari opportunità e alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro che, dopo aver ricordato la morte della giovane Giulia Cecchettin per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta ha detto: ”E’ un fatto che ha scosso tutti. E ora è importante che si dia alla collettività l’idea di compattezza verso un problema principe di questa nazione e a dirlo sono i numeri. La giovane età della vittima e del suo carnefice ci fa tremare i polsi, come genitori ci scuote la coscienza, ci invita a riflettere e ad affrontare tutti insieme il problema”.

Sono intervenuti il Prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, il Questore di Macerata Luigi Silipo, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata Nicola Candido e la docente Unimc Natascia Mattucci in rappresentanza del Rettore dell’Università degli Studi di Macerata. Presenti anche l’assessore regionale Anna Menghi, il vescovo Nazareno Marconi e il Comandate della Polizia locale Danilo Doria. Un messaggio video invece è stato inviato dalla deputata Giorgia Latini che ha ricordato quanto l’attuale Governo ha fatto e sta facendo in tema di violenza di genere.

Tutti unanimi e concordi gli interventi sulla necessità, ora più che mai, anche alla luce del recente femminicidio, di fare rete tra enti, istituzioni e forze dell’ordine per affrontare in maniera concreta e compatta quella che ormai non è più un’emergenza ma un fenomeno consolidato, come ha sottolineato anche il sindaco Sandro Parcaroli affermando che “le istituzioni sono la parte fondamentale di un cambiamento che è imprescindibile e tutti dobbiamo fare la nostra parte; ognuno di noi è responsabile ed è necessaria una forte persa di coscienza generale per sconfiggere quella che è una piaga della nostra società”.

L’accento è stato posto, sì sulle azioni già in campo, ma soprattutto sulla necessità di intervenire sulla società civile e sulla famiglia mettendo in primo piano anche la scuola che dovrebbe accelerare sull’incisività degli interventi educativi in materia di affettività e di rispetto dell’altro.

Il convegno ha offerto tanti spunti di riflessione avendo affrontato la questione della violenza di genere da diversi punti di vista. Dagli excursus legislativi del presidente del Tribunale di Macerata Paolo Vadalà che ha posto l’accento sulle normative che riguardano la famiglia, i minori e la violenza domestica e del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Macerata Rosanna Buccini che ha parlato invece della violenza psicologica e della vulnerabilità della persona offesa all’attualità della figura di Carmen descritta da  Bizet, donna libera pronta a sacrificare tutto, come ha detto Paolo Gavazzeni direttore artistico del Macerata Opera Festival.

Si è parlato, grazie agli interventi della psicoterapeuta e criminologa Margherita Carlina e della psicologa e psicoterapeuta dell’associazione “Il Pellicano” Maria Assunta Pierotti, anchedell’importanza del riconoscimento dei fattori del rischio, spesso sottovalutato e che invece potrebbe tradursi  in una strategia preventiva fondamentale per gestire i casi di femminicidio, e di comportamenti disfunzionali e di società edonistica che soffoca, tutte dinamiche proprie del ciclo della violenza sulla donna.  

Su 227 donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza provinciale SOS Donna, da gennaio a ottobre 2023, 189 sono state prese in carico dal CAV, il 75,9% di esse sono italiane il restante 24,1% di altra nazionalità, il 79,3% sono madri mentre 177 sono stati i minori accolti, vittime di violenza.

A fornire i numeri, a conclusione del convegno, è stata Elisa Giusti assistente sociale dei servizi antiviolenza insieme a Beatrice Pini, entrambe operatrici della cooperativa sociale “Il Faro”.

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