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Macerata inaugura largo Li Madou dedicato a Padre Matteo Ricci, un nuovo spazio tra storia, memoria e dialogo interculturale

Un intervento di rigenerazione urbana che restituisce alla città uno spazio pubblico carico di storia e di significati simbolici. E’ il nuovo largo Li Madou – Padre Matteo Ricci che verrà inaugurato sabato 17 maggio, alle ore 11.

L’intervento e la cerimonia inaugurale sono stati presentati oggi, mercoledì 14 maggio, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala consiliare, alla quale hanno partecipato il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, il presidente della Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci Dario Grandoni e la prorettrice vicaria Università degli Studi di Macerata Catia Giaconi. Sono intervenuti anche la vice sindaco Francesca D’Alessandro e gli assessori Katiuscia cassetta e Marco Caldarelli.

L’intervento, finanziato grazie ai fondi del PNRR ottenuti attraverso il bando per la rigenerazione urbana, rappresenta molto più di una riqualificazione fisica: è la rinascita di un luogo che si trasforma da cortile | giardino isolato all’interno di un’area scolastica a piazza aperta e accogliente, in dialogo con la città e la sua memoria ed è una parte significativa del “teatro paesaggistico urbano” che invita alla socializzazione, alla bellezza diffusa, al vivere condiviso degli spazi pubblici. Un segno forte della volontà di Macerata di investire sul proprio centro storico, sulla cultura e sull’identità.

“Largo Li Madou rappresenta un luogo di incontro tra Oriente e Occidente, uno spazio dove il dialogo e l’ascolto trovano il loro ambiente naturale – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Poter valorizzare la figura del più illustre cittadino di Macerata, Padre Matteo Ricci, attraverso la rigenerazione e il restyling di uno spazio centrale della città, permetterà anche di proiettare la nostra tradizione e la nostra storia verso il futuro. Uno spazio di riferimento anche per il nostro storico Ateneo dato che, vista la vicinanza con l’Università, siamo convinti sarà frequentato da molti tra studentesse e studenti. Voglio ringraziare, per la collaborazione, la Fondazione Padre Matteo Ricci e tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione di un progetto – architettonico, culturale e sociale – che guarda al passato con un occhio attento alla modernità e all’attualità”.

L’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, ricordando che l’idea di trasferire il busto di Giuseppe Mazzini da quel giardino, ormai rinominato Largo donatori del sangue, per ricollocarlo nell’omonima piazza, nacque nel 2008 con un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, trasferimento che poi avvenne soltanto nel novembre del 2021 – è intervenuto affermando che: “L’odierno progetto architettonico ha voluto restituire valore all’identità storica stratificata del sito, riproponendo l’idea della primitiva piazza delle erbe con le sue gradinate ottocentesche che collegano al portico dell’ex Foro Annonario, richiamando idealmente l’unione tra agorà e stoà, due archetipi dell’architettura classica: la piazza scoperta e quella coperta. Non è un caso che questo spazio sia stato intitolato a Padre Matteo Ricci, nato nel 1552 proprio in questo quartiere di San Paolo dove si trovavano la sua casa e la spezieria del padre Giovanni Battista”.

Ricci è simbolo di dialogo tra civiltà e, quindi, è stato collocato al centro della nuova piazza il gruppo scultoreo in bronzo dell’artista cinese Yang Dongbai che celebra l’incontro tra Ricci e il suo interlocutore cinese Xu Guangqi, un gesto d’intesa che attraversa i secoli, rappresentando la via del rispetto e della conoscenza reciproca.

A questo proposito il presidente della Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci Dario Grandoni ha sottolineato che la fondazione stessa “è stata partner del Comune di Macerata per il progetto del Largo Li Madou ed ha subito risposto positivamente alla richiesta di partecipare attivamente a tale iniziativa. Abbiamo quindi proposto di fare realizzare la statua che raffigura l’amicizia tra Padre Matteo Ricci e Xu Guangqi da Yang Dogbai, artista di rilievo di Shanghai, con il quale abbiamo già collaborato nel 2014 e nel 2019 per I progetti con la municipalità di Shanghai. La statua è stata quindi un dono che la nostra Fondazione ha fatto alla città nel nome del Venerabile Padre Matteo Ricci, testimoniando la centralità della Sua opera e l’eredità che il concittadino ha lasciato in Cina dove è amato ed onorato ancora oggi. Abbiamo altresì voluto che sulla piazza ci fosse un altro segno dell’amicizia tra questa città e la Cina: la stele che da moltissimi anni è posta sulla tomba di Matteo a Pechino perché la piazza di Macerata rappresentasse l’incontro e l’amicizia tra le maggiori città cinesi, Pechino e Shanghai, con Macerata che è Italia e quindi Europa. Questa piazza è un ulteriore passo nel cammino di reciproca conoscenza ed amicizia tra oriente ed occidente che diventerà un simbolo di come il dialogo e l’amicizia non subiscono l’oblio del tempo e delle contrarietà, delle differenze e delle diffidenze. E’ dunque, un punto di arrivo ma è anche un punto di partenza di questo ponte che è stato ed è ancora Padre Matteo Ricci. L’auspicio è che molti lo possano attraversare in entrambe le direzioni ed imparare quanto importante è l’incontro tra le persone ed i popoli. A completare la storica giornata che vedrà la presenza di importanti delegazioni da Shanghai e da Pechino – ha concluso Grandoni – sarà l’inaugurazione della sede italiana del World Sinology Center che rappresenta un luogo privilegiato di incontro e di conoscenza tra la cultura occidentale ed orientale: l’apertura della Cina al mondo per farsi conoscere”.

Per quanto riguarda la Cina, sabato, alla cerimonia inaugurale di largo Li Madou, parteciperanno, su delega dell’Ambasciatore cinese in Italia Jia, la Console generale della Cina a Firenze accompagnata dal Console XU Zijin, dott.ssa Yin Qi, una delegazione proveniente da Shanghai  composta da Song Haojie (capo delegazione) dell’Ufficio Culturale del Distretto di Xuhui Shanghai, Feng Zhihao Direttore del Dipartimento Esposizioni Shanghai Longhua, Yang Dongbai artista e professore della Scuola di Belle Arti, Istituto di Arti Visive di Shanghai, Li Tiangang direttore e professore “Xu-Ricci Dialogue Institute” dell’Università Fudan,  Xu Chengxi direttore dell’ufficio Shanghai Jiayi Electric Co., Ltd. (Discendente Xu Guangqi), Xu Bing professoressa Tsinghua University of Beijing (Discendente Xu Guangqi) e Yang Lichun direttore generale Shanghai Luopu Trading Co., Ltd., e un’altra da Pechino formata da Xu Baofenge (capo delegazione) direttore e professore World Synology Center Qingdao e Ni Haidong segretario pc e professore Beijing Langhage and Culture University.

Da parte dell’Amministrazione comunale un ringraziamento particolare è stato rivolto alle maestranze e ai tecnici del Comune, all’impresa EDILBIANGI, ai tecnici e collaboratori esterni, alla Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci che ha reso possibile l’arrivo dell’opera scultorea come un dono dalla Cina e all’Università di Macerata.

A ribadire la collaborazione e il sostegno dell’Università di Macerata è stata la prorettrice vicaria Catia Giaconi, intervenuta in rappresentanza del rettore John McCourt, attualmente impegnato all’estero. Da Pechino, dove si trova in questi giorni, il rettore ha inviato un messaggio: “L’intitolazione della piazza a Li Madou – Padre Matteo Ricci – rappresenta un gesto simbolico e insieme profondamente concreto, che rende visibili l’eredità viva e attuale di Padre Matteo Ricci e i legami storico-culturali tra Macerata e la Cina. Proprio in questi giorni mi trovo a Pechino, Shandong e Qufu, città natale di Confucio, per rafforzare i rapporti con gli atenei cinesi, in continuità con l’impegno che l’Università di Macerata porta avanti da anni anche grazie all’Istituto Confucio Modello, punto di riferimento per il dialogo tra i nostri due Paesi. Ricci è il simbolo più alto di questo incontro tra mondi diversi”. 

Con questo nuovo intervento Macerata rinnova il suo legame con Padre Matteo Ricci e riafferma la sua vocazione internazionale, capace di costruire ponti tra tempi, saperi e culture. Il giorno successivo all’inaugurazione, domenica 18 maggio, alle ore 17,30, su questo spazio si esibirà la band ROUTE 77. 

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