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164° anniversario dell’Esercito Italiano: a Roma riconsegnatele tre piastrine identificative militari trovate in Israele

Alla vigilia del 164° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano, il ricercatore israeliano Gan Erez Minelab, ha restituito all’Italia le tre piastrine identificative militari ritrovate a Tel Aviv in Israele durante una ricerca con un metal detector. Pochi giorni fa, all’interno del Museo Storico dei Granatieri di Sardegna a Roma, la famiglia del soldato siciliano Paolo Calafiore è tornata in possesso del cimelio storico dopo 80° dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Gli autori di questa incredibile storia, simile al romanzo “Cuore” di Edmondo De Amicis, sono stati: l’autore della scoperta, l’israeliano Gan Erez Minelab di Tel Aviv e due abruzzesi che condividono la passione per la storia e l’aiuto al prossimo come Francesca Martinelli, di Roseto degli Abruzzi nipote di un Internato Militare Italiano nei lager tedeschi e Walter De Berardinis, giornalista e ricercatore storico di Giulianova. La toccante e sentita cerimonia è stata curata dall’ufficio storico dello stato Maggiore dell’Esercito alla presenza del Capo Ufficio, Col. Antonino Di Nitto, il quale ha omaggiato i due ricercatori abruzzesi di una pregevole pubblicazione edita dallo SME: “L’Esercito Italiano – dall’Armistizio alla Guerra di Liberazione, 8 settembre 1943 / 25 aprile 1945” con la presenza di uno dei due autori, il Col. Salvatore Orlando. Le tre piastrine ritrovate fanno parte di quella vicenda dei prigionieri italiani in mano agli angloamericani dopo la sconfitta in Africa Settentrionale del 1943 e internati in Palestina ed altre ex colonie britanniche. Per adesso due militari sono stati individuati: il bersagliere Paolo Calafiore, classe 1914, nativo di Palazzolo Acreide e residente a Solarino nel siracusano. Partito per l’Africa Settentrionale, con l’8° reggimento bersaglieri, dal 7 agosto 1942 al 12 maggio 1943 quando a  quota 141, presso Enfidaville in Tunisia, verrà fatto prigioniero dagli inglesi e destinato nei campi di prigionia in Palestina fino alla liberazione avvenuta l’8 agosto 1946. L’artigliere Vincenzo Lepore, classe 1923, nativo di Conca Campania nel casertano e poi residente a Roma. Partito per l’Africa Settentrionale, con l’80° reggimento artiglieria, dal 27 febbraio 1943 al 7 aprile 1943 quando verrà catturato nella battaglia di Wadi Akarit in Tunisia. Fatto prigioniero dagli inglesi, sarà internato, come Calafiore, in Palestina fino alla liberazione avvenuta il 19 gennaio 1947. Per il terzo, anche lui detenuto in Palestina, ci sono pochi dettagli di cui non si hanno notizie, si tratta del soldato Mirolli Francesco, numero di matricola 223170, di cui è stato chiesto aiuto alla nota trasmissione televisiva di Rai 3 “Chi l’ha visto?”.

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