19 Giu 2025
Ferrari crisi e riscatto
Da Surtees a Hamilton, dissidi, tragedie, flop e grandi trionfi della Rossa in Formula 1
di Adriano Cisario
Ultra Sport – pp. 216 – Euro 16,50

DALLA PUGLIA L’ULTIMO LIBRO SULLA FERRARI TRA CRISI E RISCATTO IN F1
Anno 1992, pista-anello di alta velocità di Nardò, allora di proprietà Fiat: il pilota della Ferrari Jean Alesi effettua un test per cercare di venire a capo dei problemi della fallimentare monoposto F92A. E’ solo uno degli episodi citati nel nuovo libro del giornalista barese specializzato F1 e motorsport Adriano Cisario, “Ferrari crisi e riscatto. Da Surtees a Hamilton, dissidi, tragedie, flop e grandi trionfi della Rossa in Formula 1” (Ultra Sport) ora disponibile in libreria e su tutti i bookstore on line. Oltre 200 appassionanti pagine di analisi e dettagliato racconto focalizzato sui periodi di assenza dei piloti del Cavallino dall’Albo d’oro della massima formula.
Presente fin dal primo campionato, nel 1950, dopo le prime travolgenti affermazioni mondiali con Ascari (1952 e 1953), Fangio (1956), Hawthorn (1958), Hill (1961) e infine Surtees (1964), la Rossa ha dovuto infatti affrontare tre lunghi cicli di digiuno intermittente: quello interrotto da Niki Lauda dopo undici anni nel 1975, quello durato dal trionfo del 1979 di Jody Scheckter all’inizio dell’era Schumacher nel 2000 e quello, purtroppo ancora in corso, iniziato l’indomani della vittoria di Kimi Raikkonen nel 2007. Stagioni tra luci e molte ombre nelle quali si addentra un grande esperto di cose ferrariste come Adriano Cisario, già addetto stampa dell’Autodromo del Levante di Binetto e autore del blog “Motor Chicche” e di un altro libro dedicato alla Scuderia di Maranello, “Quasi ferraristi. Storie di piloti ad un passo dal mito”.
Con “Ferrari crisi e riscatto”, Cisario rievoca e mette in fila minuziosamente fatti, segreti, terribili tragedie, colpi di genio, contrapposizioni umane ed equivoci tecnici, successi, testimonianze poco note e a volte sorprendenti. Quanti ricordano o sanno, per esempio, che nel 1982, prima della tragica morte del suo funambolico pilota canadese, Enzo Ferrari aveva già deciso di fare a meno di Gilles Villeneuve? Oppure che Alain Prost era pronto a tornare a Maranello nel 1996 ma fu “bruciato” da Michael Schumacher? Di vicenda in vicenda, si arriva fino agli ultimi tempi, fino al grande colpo: l’ingaggio del campionissimo Lewis Hamilton, anche lui alle prese con un digiuno personale che dura dal 2020 e quindi ben deciso a entrare, insieme alla Rossa, nell’ultra-leggenda della Formula 1.



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