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CINQUE VELE, NARDÒ ANCORA TRA LE “REGINETTE” D’ITALIA

Sostenibilità, turismo dolce e tutela della biodiversità. La città è terza in classifica generale

“Siamo un’eccellenza per il mare strepitoso e l’impegno corale su sostenibilità e biodiversità”

Nardò si conferma tra le “reginette” d’Italia nella speciale classifica delle Cinque Vele che premia le località costiere per qualità ambientali e dell’ospitalità. Per il settimo anno consecutivo, infatti, la città e la sua costa potranno fregiarsi di un riconoscimento ambitissimo, assegnato quest’anno da Legambiente e Touring Club Italiano a 30 località balneari (20 di mare e 10 di laghi) che hanno deciso di puntare su sostenibilità ambientale, turismo dolce, valorizzazione del territorio e tutela della biodiversità, “asset” strategici che trainano la cosiddetta Blue Economy e quindi la crescita economica, il miglioramento della qualità della vita e la tutela e conservazione dell’ecosistema (la “blue economy” rappresenta il 10,2% del Pil italiano, conta un giro d’affari di 47 miliardi di euro all’anno e offre occupazione a 1 milione di persone).


Sono 335 (quelle lacustri 81) le località marine esaminate nel 2025 dalla guida Il mare più bello attraverso la “lente” di vari parametri, tra i quali uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche, stato delle aree costiere, mobilità, rifiuti, iniziative per la sostenibilità. Nardò è terza in classifica generale, dietro soltanto alla sarda Domus De Maria (Sud Sardegna) e alla campana Pollica (Salerno) e davanti a Baunei (Nuoro) e San Giovanni a Piro (Salerno). Le altre pugliesi sono Otranto, Melendugno e Gallipoli. Da quest’anno, inoltre, Nardò è anche “Comune Amico delle Tartarughe” avendo firmato il protocollo d’intesa promosso da Legambiente nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest ed essendosi impegnata a monitorare la presenza di nidi di tartarughe “caretta caretta” soprattutto nell’area del parco di Porto Selvaggio e a metterli in sicurezza, espletando nel contempo una serie di attività di tutela e conservazione della specie.
Dopo la Bandiera Blu, dunque, anche nel 2025 Nardò replica il prestigioso bis di riconoscimenti. L’assessora all’Ambiente Giulia Puglia e l’assessore al Turismo Giuseppe Alemanno oggi a Roma, durante il Forum Blue Economy organizzato nell’ambito del progetto europeo Life Sea.Net., hanno simbolicamente ritirato le Cinque Vele.
“Siamo ancora nell’elenco delle 20 località italiane che possono fregiarsi della Cinque Vele – dice l’assessora all’Ambiente Giulia Puglia – grazie alla bellezza di un mare strepitoso e all’impegno corale e quotidiano su sostenibilità e biodiversità. Questo non è un riconoscimento fine a sé stesso, ma è il premio a uno sforzo collettivo verso l’eccellenza della qualità del mare e della ospitalità. In un momento storico in cui siamo minacciati dall’aumento delle temperature, dai rischi per la biodiversità, dall’inquinamento e da tante altre cose, è importante tenere molto alti gli standard di tutela del nostro territorio. E noi abbiamo scelto di farlo, coinvolgendo tutti in questa missione bellissima per noi e per il meraviglioso contesto che ci ospita”.
“Questo – aggiunge l’assessore al Turismo Giuseppe Alemanno – è l’ennesimo premio per chi, come noi, ha scelto un turismo consapevole, che mette la promozione del territorio esattamente sullo stesso livello dell’impegno per la sostenibilità e la difesa dell’ambiente. Del resto, non esiste sviluppo senza protezione e difesa del contesto. L’essenza della Blue Economy, un pezzo fondamentale dell’economia del Paese e delle comunità locali come la nostra, è proprio questa e siamo fieri di aver fatto scelte strategiche in questa direzione e di aver innescato un cambio culturale anche nella comunità neretina”.
“Mare e paesaggio, fruiti in modo rispettoso e sostenibile – chiude l’assessore ai Parchi e alle Aree protette Andrea Giuranna – questa è la chiave di riconoscimenti come le Cinque Vele, che ci consentono di stare con fierezza nel circolo ristretto delle più belle località turistiche balneari italiane. Una fruizione intelligente dei contesti che è la formula che applichiamo da tempo al parco di Porto Selvaggio, che quest’anno abbiamo “schierato” in prima linea nell’opera di tutela delle tartarughe. Un’altra piccola e importante tessera del mosaico della difesa del territorio e della sua ricchezza”.

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